La ricerca è stata condotta dal gruppo di Farmacologia del dipartimento di Medicina sperimentale dell'Università di Perugia
Individuata una possibile cura per il diabete autoimmune nei bambini, con la presivione di una terapia personalizzata per una cura definitiva. La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Clinical Investigation-Insight, è stata condotta da Ursula Grohmann e Ciriana Orabona, con la collaborazione delle ricercatrici Giada Mondanelli e Maria Teresa Pallotta, e del gruppo di ricerca di Farmacologia del dipartimento di Medicina sperimentale dell'Università di Perugia.
Lo studio ha permesso di identificare un difetto di IDO1, un enzima a potente azione immunosoppressiva, nelle cellule del sangue della maggioranza dei bambini affetti da diabete autoimmune, una patologia che in Italia conta circa 700 nuovi casi all'anno. In circa il 30% dei casi, questo difetto può essere corretto nelle cellule del sangue dei pazienti con un farmaco biotecnologico attualmente in uso nell'artrite giovanile. Lo stesso farmaco era in grado di far regredire completamente la malattia in topi diabetici in modo dipendente da IDO1.
Lo studio, realizzato con il contributo della Clinica Pediatrica dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e dagli ospedali Bambino Gesù di Roma, Meyer di Firenze e Necker di Parigi, è stato condotto grazie ad un importante finanziamento europeo e al sostegno dell'Associazione Giovani con il Diabete.
Fonte: Journal of Clinical Investigation-Insight
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